sabato 23 ottobre 2010

1 - Jason

Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così solita e banale come tante
Che non merita nemmeno due colonne su un giornale, o una musica, o parole un po' rimate
(Francesco Guccini)

Il bambino con gli occhi luminosi che vedete qui sopra è Jason. Mio figlio. 
Jason Davide Luini compirà 19 anni il 10 dicembre. Nella foto qui sopra, non ne aveva ancora 5. E' stata scattata nella palestra della società sportiva Tennis Tavolo Angera. Come e perché abbia iniziato questa attività sportiva, e chi vide il suo talento, ve lo racconterò in questo blog. Così come vi racconterò il sopruso, viziato da arroganze, conflitti di interesse e incapacità decisionali che da mesi gli impedisce di giocare, con l'incubo concreto di non poter mai più gareggiare.
Ve la racconterò io questa storia. La documenterò con copie di mail, di contratti, di lettere raccomandate.
Io, sua madre. Chi sono e cosa faccio nella vita, è facile scoprirlo: sono qui con il mio nome. Basta digitarlo su Google. Avrei potuto raccontarla prima, questa storia, ma non ho voluto. Finora ho guardato, ascoltato.
Aspettato.
Ora ho capito che aver fiducia è inutile. Che la giustizia non trionferà. La storia di mio figlio è una piccola storia, perché lui per fortuna è vivo e fisicamente sta bene. Ma resta una storia di sopruso e di arroganza, in cui chi non detiene il potere viene schiacciato senza pietà. Anche se è un ragazzo di diciotto anni, a cui hanno tolto la luce dagli occhi.
Io non ho armi, tranne le parole. Le parole fanno paura, dice Saviano.
Proverò a rompere questo muro. Almeno un mattone.

7 commenti:

  1. Non sei da sola.
    Con le tue parole viaggiano anche le mie, le nostre, quelle di chi ti stima e ti vuole bene

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  2. Nella vita ci sono cose su cui non possiamo, ahimè, incidere. Da questo assunto nasce automatico e naturale il dovere morale di combattere su quello che è alla nostra portata. Ti stimo per il coraggio e, umilmente, mi accodo.
    Max

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  3. Mi riesce difficile credere che la vita di un minorenne può dipendere da decisioni prese da persone adulte non parenti suoi. Non sto parlando di prof, insegnanti, tutori. Sto parlando di persone che vincolano legalmente un minorenne rischiando di distruggere il suo futuro.
    Ogni contratto dovrebbe essere scindibile da entrambi le parti (non ho dubbi che la squadra lo avrebbe lasciato libero all'istante qualora il suo talento non fosse quello che avevano pensato inizialmente, come mai solo loro?)
    Per me non dovrebbe essere legale poter vincolare un minorenne che non può legalmente firmare un contratto per se stesso. Niente età "legale", niente contratto.

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  4. Le persone che circolano intorno allo sport con velleità dirigenziali sono dei frustrati e, spesso, dei furfanti.

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  5. La prima cosa che mi viene in mente - ripercorrendo questi brani a mente un po' più fredda, con la voglia di passare dalla collera all'analisi - è che qui c'è davvero un assurdo giuridico da far saltare. Ha ragione chi lo ha detto prima di me: si dovrebbe partire dal fatto che un minore "non può" assumere vincoli e di conseguenza:
    a) di fronte a una manifestazione di volontà sua e/o di chi esercita la patria potestà il vincolo dovrebbe perdere ogni valore. In alternativa la legge potrebbe prevedere una immediata pronuncia del tribunale dei minori.
    b) in ogni caso, nel momento in cui il minore acquista la maggiore età deve essere chiamato a confermare, coi modi solenni che la legge conosce, quanto prima stabilito. E se non lo conferma "in forma solenne" entro un dato tempo, il vincolo si deve intendere sciolto ope legis.

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  6. e poi dicono che gli sport cd." minori" sono un mondo pulito!

    Spero che il caso della squadra del Pieve Emanuele e del suo presidente siano isolati, certo nessuno ripagherà l'amarezza che Jason e la sua famiglia stanno vivendo.
    Vi auguro di cuore che il responsabile di tutto ciò si ricordi di esere stato anche lui un ragazzo pieno di sogni e capacità e rimedi al male che sta facendo.

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  7. Da questa brutta vicenda mi pare che il grande assente sia il caro vecchio Buon Senso: se hanno ragione in "punto di diritto" hanno torto marcio secondo le regole dell'intelligenza e del cuore.
    Non so se Jason potrà riprendere la sua carriera sportiva, glielo auguro, ma sono sicura che ne uscirà un unomo forte.
    Un grande in bocca al lupo

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