venerdì 29 ottobre 2010

8 – A volte ritornano

In febbraio, i Circoli della libertà si eclissano e si interrompono i finanziamenti. La cosa finisce sui giornali, perché a Roma i giocatori campioni d'Italia restano senza stipendio. 
http://sport.sky.it/sport/altri_sport/2009/02/16/Tennis_tavolo_Roma_no_stipendi.html

A Pieve Emanuele succede come al congresso di Vienna dopo Napoleone: ritorna al comando  Nicola D'Ambrosio. Il quale non gradisce assolutamente l'attaccamento che i ragazzi hanno sviluppato per Antonio Gigliotti. 
Perché? Non lo sappiamo. Io suppongo - ma è una mia idea personale - perché viola il principio del Dividi et impera tanto caro ai monarchi assoluti. 
Ho qui davanti a me una mail che il presidente invia a Roberto il 6 febbraio del 2009. Dice che Gigliotti si è creato un suo piccolo clan all'interno del club e che – cito -  “in America questo sarebbe punito con cinque anni di carcere”.
Perché scrive queste strane considerazioni a mio marito?
Semplice: perché Jason e Roberto hanno espresso il loro apprezzamento per l'operato di Antonio. Gli allenamenti sono ottimi, adesso, e Jason è sereno.
D'Ambrosio scrive (cito letteralmente): "I soldi per sostenere finanziariamente la crescita di tuo figlio li mette la società e non l'allenatore ed è sempre la società che ha la possibilità di decidere se valga la pena o meno di continuare a investire su un ragazzo; l'allenatore ha semplicemente il compito di operare al meglio sulle scelte fatte da altri preposti a tale scopo (Dirigenza)".
Continua dicendo che il signor Gigliotti se ne dovrà andare  a fine stagione e "se tuo figlio dovesse sentirsi particolarmente legato a lui l'unica cosa che potrà fare è andarsene con lui".
Poi illustra la sua proposta, valida entro e non oltre il 6 febbraio 2009. "Se entro quella data non avrò avuto una risposta ufficiale la mia proposta sarà ritirata e tuo figlio dovrà cercarsi una sistemazione diversa dal Pieve Emanuele".

Ecco la proposta (cito sempre letteralmente):
“1 – L'allenatore sarà Jiang Zhilong
2 – Tuo figlio giocherà in serie A2 (a meno che tuo figlio e i suoi compagni non retrocederanno appposta)
3 – Tuo figlio, oltre al contratto già a tue mani, andrà a spese della società quest'estate per tre settimane/un mese in Cina
4 – Avevamo parlato di aggiungere al contratto già a tue mani 1.000 euro in premi, cosa che confermo in questa sede. Scaletta premi da concordare”.

Di tutto questo, è accaduto che Zhilong è diventato allenatore e che Jason ha giocato la stagione in A2. Della Cina e dei premi, una volta che Jason ha accettato di rimanere, non si è mai più neppure parlato.

Un discorso a parte merita il contratto.
D'Ambrosio parla di "contratto già a tue mani". Roberto ha ricevuto il 15 gennaio una bozza di scrittura privata, su carta intestata di una tale A.S.D. PingPong Pievese, con cui non abbiamo mai avuto a che fare né noi né nostro figlio. La frase iniziale è: "Io sottoscritto Francesco Franzese, Presidente dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Pingpong Pievese…"
Alla domanda di mio marito su cosa diavolo significhi, il presidente risponde che è solo un fac simile, per dare l'idea della proposta. Sarà, ma c'è il nome di nostro figlio lì sopra. Tra l'altro, in calce, alla voce firme, c’è il nome di Jason, come dovesse firmare lui, che è ancora minorenne. Comunque, dopo la mail del 6 febbraio, il contratto finisce nello stesso posto della Cina e dei 1.000 euro, cioè nel cestino delle tante carte stracce di questa storia.
In aprile ci arriva un altro contratto, su carta intestata del Pieve Emanuele stavolta. E anche quello, transita e va nel solito posto.
E si arriva al 5 maggio 2009.

Il 5 maggio 2009 Jason è appena tornato dai Campionati Italiani di Terni dove, orfano di Tatulli, non ha potuto difendere il titolo nel doppio ma ha comunque conquistato un argento nel doppio misto Juniores. Nicola D'Ambrosio si presenta in palestra con un contratto.
Questo.


Quando gli dà il foglio e gli chiede di firmarlo, Jason d’acchito fa presente di non avere ancora 18 anni: il presidente gli risponde che non c'è problema, tanto è solo un proforma. Il ragazzo allora lo guarda e vede l’intestazione. Legge qualche riga. E allora chiede perché ci sia il nome di un'altra squadra e di un altro presidente: D’Ambrosio risponde non si può fare con il Pieve perché sta cambiando la dirigenza ed è tutto bloccato, di non preoccuparsi, tutto va bene così.
Jason firma.
Sottolineo, per chiarezza assoluta, che Jason non ha mai giocato per l’ADS PingPong Pievese, né ci ha mai avuto a che fare, né con la squadra né con il presidente. Anzi: di questa squadra non sappiamo nulla e non conosciamo assolutamente il signor Francesco Franzese, che ha apposto la sua firma al contratto in un momento diverso e successivo a quello in cui l’ha apposta mio figlio.

Un mese dopo, nostro figlio ci telefona in lacrime e prega suo padre di portarlo via da Pieve.
Il gruppo che era nato attorno a Gigliotti si sta disfacendo, come previsto. Il suo grande amico Shi se ne va a Messina, i giocatori della prima squadra – che non vengono pagati, pare – frequentano molto meno di prima la palestra, Deniso ormai ha le valigie pronte e così pure Gigliotti. Jason ha perso insomma tutti i riferimenti.
Roberto lo convince a prendere tempo fino a dopo i campionati europei. Ci sono molte cose in gioco, tra cui il cambiare di nuovo scuola. E così Jason parte per Praga, senza un briciolo di serenità. E nonostante questo, nonostante a Praga sia una riserva, riesce a “fare squadra” con i suoi compagni, a essere determinante - se non per i risultati numerici - almeno per il morale di tutti e alla fine arriveranno settimi, il miglior risultato della nazionale giovanile di sempre.

9 commenti:

  1. Avrei qualche domanda:
    - La ADS Pievese esiste? E' affiliata alla Federazione?
    - Queò tael che ha firmato esiste all'anagrafe? E' o è stato presidente della ADS Pievese?
    Sembra ilgioco delle tre carte, di napoletana memoria

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  3. Sì, l’ASD PingPong Pievse esiste, è compresa nell’elenco delle società suul sito Fitet Milano
    http://www.fitetmilano.org/societ%C3%A0.html
    e c’è un dettaglio interessante: l’indirizzo è c/o Nicola D’Ambrosio. Ne ha anche una terza – Amatori Pievese o qualcosa di simile. Le ping pong c’est moi, insomma.
    Se esista il signor Franzese, sì, dovrebbe proprio esistere. Risulta il presidente di quella squadra.

    Vorrei affrontare anche l’argomento Frizzo Tatulli, nei limiti che me lo consente il rispetto della privacy della famiglia, che con questa vicenda non ha nulla a che vedere.
    Quell’anno, l’anno dei Circoli, la squadra di Pieve si chiamava Biancamano. Frizzo giocò un’unica partita, il 4 ottobre 2008, a Treviso, che finì 5-4 per il Treviso. Mio marito andò con la squadra, era sugli spalti, me ne ricordo anch’io perché rientrò a notte fonda. Ma sul sito della Fitet, nell’archivio storico, quella partita risulta non disputata e quindi vinta a tavolino dal Treviso per 5-0.
    Non sappiamo perché.
    Frizzo sparì e riapparve qualche settimana dopo in un’altra squadra. Cosa vietata dal regolamento, per cui dovrebbe – dico dovrebbe perché non abbiamo mai avuto conferme ufficiali – essere stato squalificato. Di fatto, è rimasto fermo un anno e poi è stato tesserato altrove.

    C’è un ulteriore dettaglio, che potrebbe aver avuto una parte nello svincolo di Frizzo, e che potrebbe aver determinato quel certo mistero che è rimasto intorno alla sua vicenda. Il 2008 era l’anno olimpico e questo è importante per vincolo sportivo. Ma ve lo racconto bene in una delle prossime puntate perché è al centro del ricorso presentato dal TTA relativamente al tesseramento di Jason.

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  4. Ho letto su internet da qualche parte che Frizzo è stato squalificato per una questione di doppio tesseramento. Se lo ritrovo lo posto.

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  5. Non riesco a leggere il contratto. Ma è questo che vincola Jason? Come può essere, visto che un minorenne non ha la capacità di agire e quindi il contratto è da ritenersi nullo?
    Francesca

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  6. Se non fossero coinvolte persone vere, un ragazzo vero, sarebbe un giallo appassionante. Così invece è devastante, ma andiamo avanti.

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  7. A Francesca: per leggerlo devi cliccarci su e poi ancora con lo zoom. Ma non è quello che vincola Jason: l'ho mostrato solo per far vedere a che punto si può arrivare e senza una ragione che noi gente normale riusciamo a comprendere.

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  8. Prima di andare avanti - e di arrivare alle ultime puntate - voglio ringraziare tutti coloro che lasciano messaggi qui, quelli che mi scrivono su Facebook e quelli che mi mandano mail. Grazie davvero.

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  9. E gli amici di Anobii, scusate la dimenticanza.

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