domenica 31 ottobre 2010

9 – L’inverno e poi la primavera

Nell’autunno 2009, ritroviamo Gigliotti a Pieve. Anzi, viene nominato Responsabile della palestra.
Anche se i rapporti tra lui e Antonio sono sempre stati contrassegnati da alti e bassi, Jason ne è rincuorato. A dargli animo è inoltre il trasferimento a Milano della sua ragazza, Elisa, anche lei pongista, che va ad allenarsi a San Donato e a vivere nell’appartamento di Pieve, pagando l’affitto a D’Ambrosio. Come bi ho già detto, puliamo e imbianchiamo a nostre spese.  

Il 21 settembre 2009, dopo un torneo di 2° categoria in cui Jason non ha brillato, D’Ambrosio si presenta in palestra, prende da parte il ragazzo e gli dice che il suo futuro nel Pieve non è assicurato, che per rimanere deve dimostrare il suo valore. Lo informa anche che non ci sarà nessun sparring per gli allenamenti ma solo il cinese della prima squadra, Cheng Jia.
Con questo giocatore, mio figlio ha una totale incompatibilità: Cheng Jia, infatti, non ama allenarsi con chi è sotto il suo livello e, ad ogni errore di Jason, lo riprende pesantemente. Jason si demotiva, si deprime.
Con Zhilong non ci sono incompatibilità, ma nemmeno particolare feeling. Gigliotti, invece, probabilmente per contrasti con il medesimo Cheng Jia, si dedica ai ragazzi più giovani.
Jason si sente parte di un niente. Si allena moltissimo, ore e ore, ma le cose vanno sempre peggio. In partita non riesce mai a entrare, sembra schiacciato da un senso di inadeguatezza e di paura.  Ha perso la sua luce negli occhi,  non ha passione, gioca per finire le partite.
Per allenarsi di più, non sta frequentando la scuola. Quella scuola che aspetta ancora i dati della Società, i programmi delle gare e degli allenamenti e li chiede a noi, perché dall’altra parte nessuno risponde.
Noi lo scopriamo a novembre, perché ce lo dice Elisa, che prima ha già cercato di parlare con Zhilong e il presidente, ma senza avere aiuto. Invano cerchiamo di intervenire.

Che la situazione è molto seria, lo scopriamo un venerdì sera. Siamo in camper, stiamo andando a Terni dove il giorno successivo arriverà Jason con il Pieve per un torneo. Siamo quasi a Genova quando suona il cellulare. È Jason, ci dice che a Terni non verrà, che Gigliotti gli ha comunicato che può restarsene a casa.
Aggiunge che la partita di campionato è andata malissimo, ha perso tutti gli incontri, che lui ne ce la fa più, di non chiamarlo e non cercarlo, se ne starà a casa da solo. E chiude.
Ci fermiamo a una stazione di servizio, Roberto lo richiama, sta un’ora al telefono, poi chiama Antonio Gigliotti, ma Jason non si sposta di un millimetro: a Terni non va. Giriamo il camper e rientriamo. Con che animo, lo potete immaginare.

Tutto continua a peggiorare, il Pieve in serie A2 sta andando bene, ma Jason – che è il terzo giocatore – è l’ombra di se stesso. Antonio non lo porta al 2° Categoria di Terni e poi perde nel girone all’Under 21 di Sermide.  
A gennaio, ci comunica che si ritira definitivamente dalla scuola. Vi risparmio la pantomima che è seguita, con noi stretti tra la preside e il presidente, con le rate che si dovevano comunque pagare e il ragazzo che un giorno poteva rientrare a scuola e sostenere la maturità e il giorno dopo non più, perché era tardi.
La sera, io e Roberto ci guardavamo in faccia e ci chiedevamo: ma la gente, oggi, è tutta così?

Andiamo avanti.
A marzo, D'Ambrosio comunica a Jason che non fa più parte dei progetti della squadra.
“Se vuoi puoi anche rimanere – gli dice – ma a spese tue, tranne per i tornei e i rimborsi”.
Jason e Antonio Gigliotti si siedono a parlare e prendono una decisione, a cui il presidente dà il suo placet: sarà Antonio e non Zhilong ad allenare Jason in vista dei campionati italiani e a sedere nell’angolo durante le partite.
La situazione cambia completamente, il ragazzo riprende forza e fiducia.
Appena prima del torneo nazionale di Castel Goffredo (2° categoria) del 03/04/2010, D’Ambrosio va ancora a parlare con Jason, confermando il non interesse della società. Esprime il suo rincrescimento e gli chiede di comunicargli il nome della squadra a cui fare avere il nulla osta. È questa la primissima volta in cui D’Ambrosio si tradisce: Jason non ci fa caso. Robi non lo sa, perché il ragazzo, in quel periodo, si vergogna al padre quello che sente come un suo fallimento.

Ma la svolta è ormai imminente. 
Il 3 aprile 2009, al torneo nazionale di Castel Goffredo, Jason arriva terzo.
A Terni, ai campionati italiani, vince il titolo Doppio misto Under 21 con Lisa Ridolfi e la medaglia di bronzo nel singolo maschile.
Il 16/5/2010 Jason diventa campione regionale Under 21 nel singolo maschile.
A questo punto D’Ambrosio riavvicina Jason. Stavolta non lo invita a togliere il disturbo. Torna a dire “faremo, diremo, firmeremo”, torna con le sue proposte,  premi, di stage, sempre le solite cose.
Ma Jason è cambiato completamente, questi mesi per lui tremendi lo hanno maturato. Sta pensando per la prima volta al suo futuro e a D’Ambrosio, dopo cinque anni, non crede più. Non vuol sentir parlare di premi futuri, quando il presidente non gli ha neppure dato i 280 euro vinti con i Tornei e i  Campionati di categoria. Non vuole nemmeno sentir parlare di allenarsi un altro anno con Cheng Jia, tanto più che questa volta la partenza di Gigliotti è certa.
Quindi gli dice chiaramente che non intende rimanere a Pieve: del resto è tutto l’anno che sa – per bocca del presidente stesso – di non rientrare nei progetti della squadra.
La risposta di D’Ambrosio lo lascia di sasso: se te ne vuoi andare, mi devi dare 4.000 euro.
Rimaniamo di sasso anche noi, non riusciamo a capire come pensi di costringerci a pagare.
A questo punto, stabiliamo in via definitiva che nostro figlio da lì deve venire via.
Il 13/6/2010 - sempre con Lisa Ridolfi – Jason vince il titolo italiano doppio misto di 2° categoria e la medaglia di bronzo nel singolo maschile. E’ l’ultimo atto della stagione.
Mio marito – nella sua funzione di dirigente del TTAngera - chiama la Federazione a Roma. In vista del cambio del prestito, vuole alcuni chiarimenti sui tempi e sulla validità del nulla osta.
E’ la fine di giugno, e Roberto si sente rispondere che il cartellino di Jason Davide Luini appartiene al Pieve Emanuele.

Qui devo fare un inciso importante. L’Articolo 13 comma 2 del Regolamento recita così:
13.2 Gli atleti di età inferiore a 21 anni sono vincolati sino alla stagione in cui maturano il 21° anno di età e comunque non oltre la fine del quadriennio olimpico. Un atleta, quindi, che al 30 giugno dell’anno in cui si svolgono le Olimpiadi ha maturato una età inferiore ai 21 anni deve, in ogni caso essere considerato svincolato.

La Federazione ha avocato tutta la procedura dei tesseramenti nel 2008, anno olimpico. In quell’anno, il TTAngera ha inviato a Roma il nulla osta. Quindi, chiede di verificare i documenti, l’impiegata gli conferma che nella pratica di Jason c’è il nulla osta del TTA, del tutto inutile perché la proprietà era del Pieve.
A questo punto Roberto scrive, chiedendo ragione del fatto che, all’arrivo del suo nulla osta, nell’anno olimpico, nessuno abbia chiamato per verificare l’evidente anomalia. Ad oggi non ha avuto risposta, nonostante la stessa Federazione lo abbia più volte chiamato per altre quisquilie da nulla.

Ma Roberto, pur arrabbiato per essere stato gabbato e anche preso in giro, ancora non pensa di essere finito in un ginepraio. Non pensa mai e poi mai che D’Ambrosio si rifiuti di lasciar andare il giocatore. Quindi, va a Pieve Emanuele per parlargli, in assoluta tranquillità.  

9 commenti:

  1. Segnala il caso anche a pingpongitalia

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  2. Grazie per la segnalazione, fatto subito. Tra l'altro c'era giusto un articolo sulla questione morale

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  3. metti anche link sul forum di tennistavolo

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  4. Lo so che sparare alla mosca con un cannone sembra esagerato ma, di solito, uccide la mosca... Non ho ancora letto di Avvocati o Guardia di Finanza purtroppo e capisco che la cosa monti e si complichi... Certa gente va aggredita anche contro l'indole propria di gente brava come siete voi. Tipico esempio di forte coi deboli...

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  5. Colpisce anche me la sproporzione tra le persone normali per bene rispettose delle regole e ... il resto. E' un dato di fatto che comunica angoscia e molta molta rabbia. Di conseguenza credo che nessun mezzo sia sproporzionato se l'obiettivo è ristabilire un minimo di equità. La Guardia di Finanza, per esempio.

    E il punto minimo di dignità mi pare che cominci a essere la Federazione, a questo punto della storia. E domando: a chi risponde questa Federazione? Non ha organi di controllo? Possibile che abbia potere sulla vita e sul futuro di minorenni e non ne risponda?

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  6. Benvenuta nel club !
    anche noi con documentazione a chili, ricorsi, regolamenti molto molto chiari, anche noi alle prese con un presidente che nel caso nostro è il vicepresidente della FITET (ma quante cose fanno sti presidenti?).
    risultati ?
    un anno di inferno !
    tutta la mia comprensione e vicinanza.
    io non mollo e spero che tu faccia lo stesso.

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  7. Conosco la tua determinazione: Lilli non mollare e percorri ogni strada che dia risalto a questa vicenda, per Jason e non solo.
    Sono con te
    Graziella.

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  8. Quante cose fanno 'sti presidenti? Appunto! E siccome fanno tutto tra loro, uno non sa dove sbattere la testa. La casta non è solo in Parlamento, in questo paese la Casta è dovunque.

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  9. Verrebbe da dire che, contro la Casta, l'unica opportunità è rivolgersi alla... Cupola!

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