martedì 2 novembre 2010

10 - Senza via d'uscita

Roberto arriva a Pieve con Jason e la sua ragazza, Elisa. Il presidente si materializza nel parcheggio. Saluta come se nulla fosse, e comincia a parlare con Jason di contratti, trattative per il prossimo anno, eccetera.
Roberto lo blocca immediatamente. Prima, deve spiegargli come mai si è preso il cartellino di Jason senza informarlo.  – Io ho solo seguito il regolamento – risponde.
La frase va sottolineata, perché da questo momento sarà il leit-motiv di tutte le risposte di Nicola D'ambrosio.
Della sua personale interpretazione del regolamento, abbiamo ormai accumulato molte prove. Una la potete trovare su Youtube, ed è inquietante, perché qui si tratta di sicurezza fisica. Vi lascio il link in calce.
Ma questo signore pare ignorare un assunto fondamentale : ci sono i regolamenti, è vero, ma  ci sono regole che stanno sopra, che i legislatori nemmeno citano perché sono scontate, perché senza quelle non esiste convivenza civile.

Ma torniamo in quel parcheggio, a quel giorno d'estate. Roberto mantiene la sua proverbiale calma, e gli dice che qualsiasi trattativa non può prescindere dal suo nulla osta. Jason deve poter decidere liberamente tra le varie offerte che ha sul tavolo, compresa quella del Pieve, se vorrà presentarla.
Ma non può , non deve, essere l'unica.
A questo punto D'Ambrosio dice – Voglio 1.350 euro.
Roberto non ha il tempo di ragionare, di valutare cosa comporterebbe per noi cedere, perché il presidente aggiunge: – Però lo presto per un anno. E se va in una grossa squadra, voglio più  soldi, li chiedo anche a loro.
Di fronte all'ipotesi di una storia infinita, che andrebbe a coinvolgere anche le società che sono interessate a Jason, decidiamo di dire no, di non cedere a quello che a me, sinceramente, pare un ricatto. Poi mi diranno in molti che nell'ambiente sportivo è così, che non c'è niente di strano. Beh, permettetemi di dire che io ci trovo molto di strano.  Non era questa la mia idea dello sport giovanile, quello che tiene i ragazzi lontano dalla strada, dalla droga eccetera.

Ci ritroviamo quindi con un problema sul tavolo. Nostro figlio è prigioniero di un club.
Gli parlo io, a questo figlio, io che non ho mai messo il becco nella sua attività. Gli chiedo di valutare con me le alternative. Lui mi dà una risposta da quel giovane uomo che è diventato in questi mesi: - Non c'è alternativa – mi dice. – Io ho bisogno di serenità. Voglio andare ad allenarmi sereno, giocare, divertirmi, stare bene. L'idea di entrare in palestra a Pieve per me ormai è un incubo.
Con Roberto, decidiamo di tentare tutte le strade. D'Ambrosio rappresenta il ping pong di Pieve, e questo è chiaro. Ma spesso, per dei periodi, mette a capo delle sue società altre persone. Un certo signor Pulice è stato eletto presidente nel 2009. Roberto, convinto che sia Pulice il presidente e ritenendo di avere una chance, gli telefona e chiede un appuntamento.

L'incontro con Pulice è surreale. Lo riceve, ma gli dice subito che è stato "dimissionato" – il termine è suo - in aprile. Poi racconta a ruota libera di aver accettato l'incarico con l'intenzione di mettere un po' d'ordine e regolarità nella società, ma di non aver potuto. Racconta, senza sollecitazioni, di suo figlio, giocatore di D2, che casualmente navigando su Internet ha scoperto di aver giocato e perso una partita che invece non si era mai disputata.
Non possiamo controllare l'affermazione, ma visto che invece Treviso-Pieve si è disputata e sul sito Fitet risulta non disputata, viene facile credergli.
Tuttavia, queste "confidenze" non significano che voglia aiutarci. Mostra a Roberto il verbale del consiglio d'amministrazione con cui viene appunto dimissionato. Ma glielo mostra per un istante fugace, rifiutandosi di fargli una fotocopia. Roberto fa in tempo a vedere solo la firma del segretario. Esce di lì senza nemmeno sapere se il nuovo presidente sia D'Ambrosio.
Non si arrende, però.
Conosce il segretario, è il papà di ragazzi che giocano a tennis tavolo. Va a parlargli. Gli chiede semplicemente chi sia stato eletto presidente in quel consiglio, se D'Ambrosio o qualcun altro.
- Non lo so – risponde, allargando le braccia.
Roberto trasecola: come è possibile? C'è stata una riunione del consiglio della società, c'è un verbale d'assemblea che lui ha firmato…
- Quando ci sono queste cose – replica il segretario – D'Ambrosio viene da me con il verbale, mi citofona, io scendo e lo firmo.  
Avete letto bene.
Ora, nella mia vita io ho anche analizzato migliaia di bilanci societari, mi sono letta verbali, relazioni eccetera. Ho una fervida fantasia, che alla fine mi ha portato a scrivere romanzi, e che mentre leggevo i bilanci mi faceva immaginare un tot di persone sedute in una sala. Mai ho immaginato un presidente che citofona al segretario, questi che molla la minestra nel piatto e scende a firmare senza sapere nulla.
Roberto rivedrà una seconda volta Pulice. Facendo violenza alla sua e alla mia etica, gli chiede di firmare un nulla osta datato aprile, cioè quando era ancora presidente. Non ne andiamo fieri, possiamo solo dire a nostra giustificazione che siamo stremati e demoralizzati. Ma comunque Pulice rifiuta.

Il 2 luglio Jason riceve una mail da D'Ambrosio.
"Siccome questo argomento/richiesta era già stato ampiamente trattato, la mia posizione ultimativa e non trattabile alla tua posizione è questa. Per prima cosa mi dai un assegno di 1.350 euro con relativa lettera da parte mia di giustificazione per la richiesta e ricevuta di avvenuto pagamento) quale rimborso della parte del tuo corso di studi pagato con un mio assegno privato, solo dopo averlo incassato, ti darò il nulla osta a favore di Angera. Questo perché con la tua scelta di voler interrompere un vincolo Federale esistente a favore della società, stai di fatto interrompendo un progetto che la società aveva fatto su di te".
Prosegue dicendo che a quel punto potranno anche parlare di un altro contratto e che non è più disponibile a ricevere mail né telefonate da chicchessia".
La mail arriva alle 17,16 del 2 luglio.
Cinque minuti dopo, io sto chiamando lo studio legale.

Il nostro avvocato scrive a D'Ambrosio il 6 luglio, chiedendogli formalmente il rilascio del nulla osta. D'Ambrosio risponde prima con un sms a Jason che riporto integralmente:
"Ho ricevuto una lettera da un avvocato. Unico commento che mi sento di fare è che da questo momento rispetterò le regole federali al 100%".
La risposta ufficiale, con cui rifiuta la concessione del nulla osta, arriva il 15 luglio per mail.
Noi siamo in Francia, ma Roberto gli telefona per cercare ancora una volta la via del buon senso. Gli risponde sgarbatamente che non ha tempo adesso. Roberto mantiene la calma e gli chiede di richiamare.
La risposta testuale è questa: "Io non chiamo nessuno, io non ho bisogno di Luini Roberto né di Luini Jason".
Se non ha bisogno di Luini Jason, dico io, perché non lo lascia andare?

Roberto intanto prova la strada della Federazione. Ha chiesto chiarimenti circa l'assetto societario del Pieve, e non abbiamo risposte. Invia una mail-memoria sulla vicenda, mentre il 18 luglio è Jason a scrivere al Consiglio Federale per avere chiarimenti circa il proprio tesseramento. Non abbiamo risposte.
A questo punto l'avvocato decide di dar inizio alle procedure ufficiali. Quindi, con lettera raccomandata, Jason chiede al presidente del Pieve il rilascio del nulla osta.
All'arrivo della scontata risposta negativa, l'11 agosto Jason presenta ricorso al Consiglio federale.
L'iter è regionale, per cui viene inviato a Milano. Gli uffici sono aperti. Viene ricevuta il 12, ritirata da un consigliere il 16 e al presidente della Fitet Lombardia il 18. Il 26 agosto, quando Roberto chiede che fine abbia fatto, non risulta protocollata. Intervengono retrodatando tutto, lettere e quant'altro, e comunque il 31 agosto, finalmente il ricorso va avanti.
Vi mostro la lettera con cui il presidente della Federazione Lombardia  comunica al Presidente della società Pieve Emanuele la presentazione del ricorso. Guardate il nome dei due presidenti, quello a cui viene inviata la lettera e quello che questa lettera la firma.



Ora, io quando l'ho vista ho capito che non avremmo mai avuto giustizia.
Pensi che si darà torto da solo? chiedo a Roberto. O che non abbia abbastanza amici tra i colleghi del Consiglio nazionale per  far sì che tutto venga allungato fino a cadere nel dimenticatoio?
Io non li conosco, questi altri signori, Roberto invece sì e mi pare abbia ancora un briciolo di fiducia.

Il regolamento prevede che il Consiglio federale deliberi sui ricorsi alla prima riunione utile, che nel nostro caso è il 25 settembre a Rimini, il giorno prima dell'assemblea generale.
Carichiamo il camper e partiamo, noi due. Lui fiducioso ma deciso comunque a combattere, io molto preoccupata.  

Guarda video: La sicurezza a Pieve

8 commenti:

  1. Ok la vicenda è kafkiana io capisco la collera la delusione lo scoramento. Quello che non mi è chiaro è, se questo ragazzo e suo padre e Presidente e la sua famiglia per anni non hanno saputo che lui era affiliato alla società di questo signor D'Ambrosio e non alla società di suo padre, cosa è successo esattamente? Ratto? Circonvenzione? Falso in atto pubblico? Perché stiamo a parlare di "ricorso" che presuppone due posizioni ugualmente legittime?

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  2. Ho letto solo ora tutta la vicenda. Ho 21 anni e ho iniziato a giocare a tt l'anno scorso in serie d2 in una piccolissima società.
    Questa situazione lascia allibiti e sconcertati, posso dire chiaramente che mi vergogno di giocare in una regione che ha come presidente federale un individuo simile.
    Non mollate e vedrete che ne verrete fuori, lo spero con tutto il cuore.
    Lorenzo

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  3. Perdonate, forse, la scarsità di competenza, tuttavia ad individui simili scatenerei la guardia di finanza contro e magari, credo, pure le istituzioni inerenti la tutela dei minori possano avere competenza in materia.

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  4. Ad Anonimo: la guardia di finanza è stato il mio primo impulso. Ho detto "che facciano un controllo loro". Mi hanno spiegato che non è così semplice segnalare alla guardia di finanza e ottenere attenzione. Mi hanno spiegato, in altre parole, che devo avere un amico. Anche lì, come dappertutto.

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  5. Ciao lili hai una mail privata a cui posso scrivere cortesemente?

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  6. Fare un esposto direttamente al CONI? Interessare del caso la ETTU? Menargli a sto bastardo???

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  7. http://www.ttpieve.it/dettaglionotizia.asp?idnotizia=11
    http://www.ttpieve.it/dettaglionotizia.asp?idnotizia=12

    differenza tra la verità, quella scritta da Lilli e non verità, quella dell'altra campana sul sito del pieve...

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